Nepal, dentro e fuori…

 

di Emanuele Stefanelli

 

Non esistono e non possono esistere parole per descrivere un simile viaggio, che non è solo un raggiungere dei luoghi, delle vette, attraversare dei passi, dei pascoli, ma un viaggio dentro e fuori, in se stessi, nelle proprie paure e nelle proprie incertezze.

Siamo partiti con un programma ben dettagliato, con date, orari, nomi…ma in Nepal non esiste tutto questo, non esiste il tempo, non esistono le distanze, non esistono i nomi: questo l’abbiamo capito quasi subito, fin dai primi istanti, fin dai primi passi.

E allora si è liberata la nostra mente e il nostro cuore da tutti i vincoli dettati dalla nostra cultura e abbiamo cominciato a camminare con gli occhi di chi osserva e impara, leggeri e senza tempo, liberati dalla necessità di un nome e di una meta. Abbiamo cominciato ad osservare la gente, le usanze, la cultura e i luoghi, a capire il sorriso dei bambini, delle donne, degli uomini e dei poveri, e la loro dignità.

E’ scomparsa la stanchezza e gli occhi si sono riempiti di gioia, il sorriso ha riempito le nostre guance, il cuore è ritornato a battere coi suoi soliti ritmi, la mente ha cominciato a sognare…un viaggio dentro e fuori!

La curiosità ci ha rapito e così il cammino è continuato di valle in valle, ed ogni nuovo paesaggio era nuova gioia.

Dapprima lungo la Valle del Dudh Koshi, abbiamo raggiunto il Gokyo Peak (5483m) e da lì abbiamo osservato intorno e la vista ha riempito i nostri occhi… Abbiamo proseguito attraversando il Cho La Pass (5330m) e raggiungendo la Valle del Khumbu; abbiamo salito, spinti dalla voglia di vedere, il Kala Pattar (5550m). Ancora curiosi ci siamo inoltrati verso il campo base dell’Everest (5360m)… Non ancora contenti, e ancor più curiosi, abbiamo raggiunto la vetta dell’Island Peak (6189m): da lì uno spettacolo stupendo, abbiamo pianto, il nostro cuore non reggeva all’emozione.

E poi giù, veloci verso il rientro, sempre con la certezza di vedere cose nuove, sempre con la certezza di accontentare la nostra mente…siamo rientrati e ci siamo ancor più resi conto che il nostro viaggio è stato un viaggio dentro e fuori, e che siamo pronti a ripartire, a fare nuove esperienze, a viverle a fondo.

 

 

…ogni singola tappa è un considerevole passo avanti

 verso la pienezza e la profonda soddisfazione.

Il viaggio spirituale consiste nel passare di vallata in vallata:

ogni volta che si oltrepassa un valico

si scopre un  paesaggio più splendido del precedente…

 

(Matthieu Ricard)